L’ex arcivescovo Viganò accusa Papa Francesco: “Ha distrutto la Chiesa, renderà conto dei suoi crimini”

Per lungo tempo, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha sollevato critiche aspre contro Papa Francesco, mettendo in dubbio la sua autorità e il suo operato all’interno della Chiesa cattolica.

Questo conflitto ha raggiunto il suo apice lo scorso luglio, quando è arrivata la scomunica ufficiale, una decisione sancita dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Con un comunicato che spiegava il motivo della “latae sententiae” (scomunica automatica), si è fatto riferimento al fatto che Viganò non riconosceva più la legittimità del Papa e del Concilio Vaticano II.

Nel comunicato, si sottolineava che l’ex arcivescovo, attraverso le sue dichiarazioni pubbliche, aveva rifiutato di sottomettersi al Sommo Pontefice, interrompendo così la comunione con i membri della Chiesa che gli erano soggetti, e mettendo in discussione la legittimità e l’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Alla fine del processo, Viganò è stato dichiarato colpevole del grave delitto di scisma, un’accusa che ha ulteriormente alimentato la frattura con la Chiesa ufficiale.

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Le Accuse di Viganò: L’Impostore e la Metastasi della Chiesa Cattolica

Dopo la scomunica, Viganò non ha esitato a lanciare dure accuse contro Papa Francesco. Lo ha definito “un impostore”, accusandolo di aver usurpato il soglio di Pietro con l’intento di distruggere la vera Chiesa Cattolica. L’ex arcivescovo ha descritto la Chiesa di Francesco come una “metastasi”, un cancro che, secondo lui, minaccia di corrompere e distruggere l’essenza stessa della fede cristiana. Viganò ha continuato ad accusare Bergoglio di essere il responsabile della perdita di molte anime, sottolineando il suo ruolo da “tiranno fuori controllo” e dipingendo il suo papato come una delle cause della decadenza della Chiesa.

Il linguaggio di Viganò è stato estremamente provocatorio, e la sua posizione ha continuato ad evolversi in modo sempre più radicale. Già nei giorni successivi alla sua scomunica, ha ripreso la sua crociata, anche contro la morte stessa, accusando Bergoglio di dover rendere conto a Dio per i suoi presunti crimini. Secondo Viganò, Papa Francesco non può sfuggire al “Giudizio particolare”, una nozione che implica che ogni anima dovrà rispondere per le proprie azioni davanti a Dio. Per l’arcivescovo, Bergoglio sarà costretto a giustificare le sue azioni, che ha definito come un tentativo di distruggere la Chiesa cattolica.

Le Visioni di Viganò e le Contraddizioni con la Dottrina Cattolica

Viganò ha rivelato anni fa alcune delle sue visioni personali sull’aldilà, che sono state considerate da molti una forma di eresia rispetto alla dottrina cattolica ufficiale.

Secondo le sue parole, le anime peccatrici non verrebbero punite, ma, al contrario, quelle che si pentono riceverebbero il perdono di Dio e andrebbero a far parte delle anime che lo contemplano in Paradiso. Tuttavia, quelle anime che non si pentono e non possono essere perdonate, secondo Viganò, semplicemente “scompaiono”.

Questo concetto si oppone direttamente all’insegnamento della Chiesa Cattolica, che afferma l’esistenza di un Giudizio particolare e di un destino eterno per le anime, sia in Paradiso che all’Inferno.

Per Viganò, Papa Francesco ha tradito la vera fede, e ora dovrà affrontare le conseguenze di questa azione. L’arcivescovo ha anche affermato che, sebbene Bergoglio non possa più nuocere direttamente alla Chiesa, i suoi “eredi”, coloro che egli ha elevato a cardinali e vescovi, continuano a minare le fondamenta della Chiesa cattolica. Secondo Viganò, questi prelati sono responsabili di sostenere una “rivoluzione sinodale” che sta alterando radicalmente la struttura del Papato e della Chiesa.

Le Parole di Viganò sul Conclave e la Responsabilità dei Cardinali Conservatori

L’arcivescovo non si è fermato qui e ha allargato il suo discorso, riferendosi ai cardinali e vescovi conservatori che, a suo dire, sono complici del sistema instaurato da Papa Francesco. Ha accusato questi prelati di non aver mai messo in discussione la legittimità del papato di Bergoglio, e di essere ora responsabili per gli sviluppi futuri della Chiesa, soprattutto in vista del prossimo Conclave, che potrebbe determinare il futuro della Chiesa cattolica. Secondo Viganò, è su di loro che grava la maggiore responsabilità, poiché essi continueranno a sostenere l’eredità di Francesco, portando avanti una visione che Viganò considera distruttiva per la Chiesa.

In conclusione, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha lanciato una vera e propria sfida alla Chiesa cattolica sotto la guida di Papa Francesco, rifiutando di riconoscere la sua autorità e accusandolo di aver distrutto la vera fede. Sebbene la sua posizione rimanga estremamente controversa, le sue dichiarazioni hanno scosso l’opinione pubblica e continuano a sollevare dibattiti accesi sul futuro della Chiesa cattolica. Il conflitto tra Viganò e Bergoglio si inserisce in un quadro più ampio di divisioni interne alla Chiesa, in cui le visioni tradizionaliste e progressiste continuano a scontrarsi, cercando di determinare la direzione futura della fede cattolica.

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