Contrariamente a quanto si pensa comunemente, la durata media degli elettrodomestici non è significativamente cambiata nel corso degli ultimi decenni. A suggerirlo è un interessante studio condotto da un team di ricercatori dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia di Trondheim, pubblicato sul prestigioso Journal of Industrial Ecology. I dati raccolti, che spaziano dagli anni ’40 ad oggi, analizzano in dettaglio le abitudini di acquisto e utilizzo di milioni di famiglie norvegesi.
Il concetto di obsolescenza programmata, ovvero la presunta strategia dei produttori di accorciare volontariamente la vita dei prodotti per incentivare nuovi acquisti, non trova conferma nei numeri emersi dalla ricerca. Tuttavia, due elettrodomestici fanno eccezione: i forni e le lavatrici, la cui vita media si è effettivamente accorciata in modo significativo.
Come è stata condotta la ricerca sulla durata degli elettrodomestici?
Per avere un quadro chiaro, i ricercatori hanno esaminato una vasta mole di dati, dalle statistiche ufficiali nazionali a studi di mercato longitudinali, focalizzandosi su sei categorie chiave: frigoriferi, congelatori, lavastoviglie, lavatrici (anche con asciugatrice), forni (compresi i piani cottura) e asciugatrici. Le informazioni sono poi state sottoposte a due metodi di elaborazione matematica, per garantire l’attendibilità dei risultati.
Il confronto tra le varie epoche storiche ha dimostrato che, in generale, la durata media degli elettrodomestici è rimasta stabile, a eccezione appunto delle lavatrici e dei forni. Questo porta a una conclusione chiara: se l’obsolescenza programmata fosse realmente diffusa, il trend si sarebbe riscontrato in tutte le categorie analizzate, e non solo in due.
Quanto è diminuita la durata di lavatrici e forni?
I numeri parlano da soli. Le lavatrici sono passate da una durata media di 19,2 anni a 10,6 anni, registrando un calo del 45%. I forni, invece, da 23,6 anni a 14,3 anni, per un decremento del 39%. Ma cosa si cela dietro questa drastica riduzione?

Perché le lavatrici si guastano più velocemente oggi?
La risposta non è nella tecnologia, bensì nelle abitudini delle persone. Sebbene le lavatrici moderne abbiano introdotto innovazioni elettroniche e programmi sofisticati, la loro struttura di base resta semplice. Secondo lo studio, la causa principale del deterioramento precoce è l’intensificazione dell’utilizzo.
Un’analisi del 2003 rivela che negli anni Sessanta una famiglia media norvegese effettuava due lavaggi settimanali. Oggi, quello stesso nucleo familiare arriva a compierne anche otto a settimana. Questo aumento considerevole dell’uso logora i componenti molto più rapidamente, riducendo la vita dell’elettrodomestico senza che vi sia un’intenzionale strategia da parte del produttore.
E per i forni? Cosa c’entra l’arredamento con la loro durata?
Il caso dei forni è ancora più curioso. Nonostante siano tra gli elettrodomestici più semplici a livello meccanico, la loro sostituzione avviene spesso quando sono ancora perfettamente funzionanti. Secondo i dati raccolti, il 40% dei forni e fornelli viene cambiato prima che si rompa, la percentuale più alta tra tutte le categorie analizzate.
Il motivo? Il cambiamento delle abitudini abitative e dell’estetica domestica. Oggi, molti forni sono incassati in cucine componibili, e ogni volta che si ristruttura o si cambia casa, è più pratico sostituirli che adattarli. Inoltre, la cucina è diventata parte integrante della zona living: l’aspetto estetico e il design contano molto più di un tempo. E se il forno è “vecchio” ma funzionante, spesso viene comunque eliminato.
È colpa solo nostra se gli elettrodomestici durano meno?
La risposta è: in parte sì. Come dimostrato dai dati, le abitudini sociali e culturali influenzano profondamente la durata degli elettrodomestici, più ancora della loro struttura tecnica. Non sempre un elettrodomestico smette di funzionare per un guasto: spesso è la nostra scelta a dettare i tempi di sostituzione.
Le nuove normative europee stanno cambiando qualcosa?
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha avviato diverse iniziative per promuovere la sostenibilità e il diritto alla riparazione. Molti prodotti devono ora garantire la possibilità di essere smontati e aggiustati, favorendo una maggiore longevità e una riduzione degli sprechi. Tuttavia, secondo gli autori dello studio, le leggi dovrebbero considerare anche le trasformazioni sociali: solo così potranno essere davvero efficaci.
In altre parole, non basta rendere riparabile un forno, se poi viene comunque sostituito per motivi estetici o logistici.
Obsolescenza programmata: mito o realtà?
Lo studio norvegese ci restituisce un’immagine più complessa e sfumata del mondo degli elettrodomestici. L’obsolescenza programmata, almeno secondo i dati analizzati, non è la regola, e non può spiegare da sola il calo della durata media. I fattori più influenti sembrano essere le nuove abitudini di vita, la frequenza d’uso e l’evoluzione del gusto e del design.
Conclusione: come possiamo far durare di più i nostri elettrodomestici?
Il primo passo è esserne consapevoli. Limitare gli sprechi, evitare sostituzioni inutili e optare per la riparazione anziché l’acquisto sono tutte strategie valide. Ma è anche importante che il design e l’arredamento si evolvano verso una maggiore compatibilità e flessibilità, per ridurre il bisogno di sostituzione.