Energy drink sotto accusa: Bisfenolo A in 20 lattine su 22

Gli energy drink, tanto amati soprattutto dai più giovani per il loro effetto stimolante, nascondono ben più di un semplice eccesso di zuccheri e caffeina. Un recente test condotto dalla rinomata rivista tedesca Öko-Test ha rivelato una presenza preoccupante di Bisfenolo A (BPA) in numerose lattine di queste bevande. Questa sostanza, già nota per i suoi rischi sulla salute, sarà proibita nei materiali a contatto con gli alimenti a partire da gennaio 2025, sebbene con lunghe fasi di transizione.

L’indagine su 22 energy drink ha messo in evidenza dati allarmanti: solo Red Bull e pochi altri si salvano; Monster, invece, si trova tra i peggiori per presenza di BPA e contenuti nutrizionali discutibili.

Perché il Bisfenolo A nei energy drink è un grave problema?

Il Bisfenolo A, una sostanza chimica impiegata tradizionalmente nei rivestimenti delle lattine, è classificato come tossico per la riproduzione. Ma non solo: numerosi studi lo collegano a un aumento del rischio di cancro al seno, sovrappeso e disturbi comportamentali nei bambini. Inoltre, secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), il BPA può compromettere il sistema immunitario anche in quantità estremamente ridotte.

Nel dettaglio, l’Efsa ha ridotto la dose giornaliera tollerabile (TDI) di ben 20.000 volte, portandola a 0,2 nanogrammi per kg di peso corporeo. Un dato impressionante che mette in evidenza quanto sia pericolosa anche una minima esposizione.

Quanto Bisfenolo A si trova nelle lattine analizzate?

Durante l’indagine, il BPA è stato rilevato in 20 lattine su 22 testate, nella versione “classic” o “original” degli energy drink più venduti. Simulando il consumo di una lattina da 250 ml al giorno, un adolescente medio (60 kg) supera il 100% della TDI in ben 14 dei 22 prodotti. E in altri 6 energy drink si va oltre la metà della dose massima consentita. Una situazione davvero preoccupante.

Quando entrerà in vigore il divieto di BPA negli imballaggi alimentari?

Il divieto ufficiale scatterà a partire da gennaio 2025, ma la normativa prevede un periodo di transizione molto lungo. Le lattine che utilizzano ancora BPA nei rivestimenti potranno essere prodotte e messe in commercio fino al 20 luglio 2026. Inoltre, potranno restare in vendita fino all’esaurimento delle scorte.
Anche i rivestimenti esterni saranno interessati dal divieto, ma le tempistiche saranno ancora più dilatate, esponendo i consumatori al rischio di contaminazione per un periodo prolungato.

Oltre al BPA: zuccheri, dolcificanti e caffeina in eccesso

Non è solo il Bisfenolo A a destare preoccupazioni. Öko-Test ha assegnato voti “scarsi” o “insufficienti” a 18 energy drink su 22 anche per altri motivi:

  • Eccesso di zucchero: Oltre il 50% delle bevande analizzate contiene più di 10 grammi di zucchero ogni 100 ml. Una lattina da 250 ml equivale a 8 zollette di zucchero, superando abbondantemente il limite massimo giornaliero raccomandato dall’OMS.
  • Dolcificanti problematici: Alcuni produttori sostituiscono parte degli zuccheri con dolcificanti come il sucralosio, che però abituano il palato al dolce e possono stimolare l’appetito. Secondo recenti ricerche OMS, l’uso abituale di dolcificanti è collegato a un aumento della mortalità.
  • Caffeina ai limiti massimi: Le lattine sfruttano il limite legale di 320 mg/l di caffeina. Una lattina da 250 ml contiene circa 80 mg di caffeina, equivalente a una tazzina di caffè.
    Il rischio diventa concreto se un adolescente consuma tre o più lattine al giorno, superando le dosi considerate sicure dall’Efsa.

Quali sono i rischi reali per la salute dei giovani?

Secondo il BfR (Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi), l’assunzione rapida di grandi quantità di energy drink può comportare:

  • Palpitazioni
  • Respiro affannoso
  • Tremori muscolari
  • Alterazioni dell’elettrocardiogramma

In particolare, è stato osservato che bere un litro di energy drink in poche ore — corrispondente a circa 4 lattine da 250 ml — può causare gravi disturbi cardiovascolari, soprattutto tra i più giovani.

Quali energy drink sono risultati i migliori e i peggiori?

Dall’analisi di Öko-Test, solo quattro prodotti hanno ottenuto una valutazione “sufficiente”:

  • Hell Energy Drink Classic
  • Red Bull Energy Drink
  • Rockstar Energy Drink Original
  • Takeoff Energy Drink Classic

Tra questi, Red Bull e Hell Energy sono anche gli unici a non contenere BPA.

Tra i peggiori figurano invece prodotti come Monster Energy, penalizzato per:

  • Elevato contenuto di zuccheri
  • Presenza di dolcificanti artificiali (sucralosio)
  • Ingredienti controversi come taurina e glucuronolattone

Vitamine aggiunte: una trovata di marketing?

Alcuni produttori vantano l’aggiunta di vitamine del gruppo B, dichiarando che aiuterebbero a ridurre la stanchezza e a favorire il metabolismo energetico.
Sebbene tali affermazioni siano consentite dai regolamenti europei sui claim salutistici, i nutrizionisti tedeschi criticano duramente questa strategia, sottolineando che:

  • Gli adolescenti dovrebbero assumere vitamine da una dieta equilibrata.
  • Le bevande zuccherate non sono il mezzo giusto per integrare vitamine.

Conclusione: attenzione agli energy drink, soprattutto per i più giovani

Il test di Öko-Test su 22 energy drink rappresenta un campanello d’allarme per consumatori e famiglie.
Non solo zucchero e caffeina in eccesso, ma anche la presenza di sostanze pericolose come il Bisfenolo A rendono questi prodotti una minaccia concreta per la salute, soprattutto di adolescenti e bambini.

La scelta migliore? Limitare fortemente il consumo di energy drink, leggere sempre le etichette e puntare su uno stile di vita sano e naturale.

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