Le acque islandesi saranno ancora libere dalla caccia alle balene per tutta l’estate 2025. Per il secondo anno consecutivo, l’unica compagnia baleniera attiva nel paese, la Hvalur hf., ha annunciato ufficialmente lo stop alla caccia alle balenottere. Una scelta che arriva in un momento delicato, in cui la pressione economica e la crescente opposizione sociale stanno ridefinendo le priorità del settore.
Crisi del mercato giapponese e prezzi troppo bassi: non conviene più cacciare
Il fattore determinante dietro questa decisione è principalmente economico. Il Giappone, che rappresentava la principale destinazione per i prodotti derivati dalla caccia alle balene, sta affrontando un forte calo della domanda. Secondo quanto dichiarato da Kristján Loftsson, CEO di Hvalur hf., “i prezzi di vendita sono ormai così bassi da rendere inutile continuare con la caccia”. In un contesto globale segnato da instabilità economica, la redditività dell’attività è crollata, portando l’azienda a interrompere volontariamente le operazioni.
Licenza valida ma attività ferma: una rinuncia che fa riflettere
Curiosamente, la decisione di sospendere la caccia arriva nonostante la compagnia fosse in possesso di una licenza governativa valida dal 2025 al 2029, che le avrebbe permesso di cacciare fino a 209 esemplari di balenottera ogni anno. Tuttavia, Hvalur hf. ha scelto di rinunciare, come già accaduto nel 2024, lasciando le balene islandesi al sicuro almeno per un’altra estate.
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Un’attività sempre più contestata: l’opinione pubblica spinge per il cambiamento
L’Islanda è, insieme alla Norvegia e al Giappone, uno dei pochi paesi in cui la caccia commerciale alle balene è ancora legale. Ma le cose stanno cambiando. I sondaggi mostrano che una larga parte della popolazione islandese si oppone apertamente a questa pratica, considerata obsoleta e crudele. La sospensione del 2025 potrebbe quindi rappresentare un punto di svolta non solo economico, ma anche culturale, verso un futuro più sostenibile e rispettoso della fauna marina.
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Un futuro senza caccia? Le balene islandesi possono ancora sperare
Al momento non è chiaro se questa pausa rappresenti solo un’interruzione temporanea o se, al contrario, segni l’inizio di un cambiamento permanente. Le organizzazioni ambientaliste e gli attivisti per i diritti degli animali sperano che l’Islanda segua la scia di altri paesi che hanno già abbandonato la caccia ai grandi cetacei. Intanto, le balene potranno continuare a nuotare libere e indisturbate nelle acque dell’Atlantico del Nord, mentre il dibattito sulla fine definitiva di questa tradizione continua ad accendersi.