Il cambiamento climatico sta allungando la stagione dei pollini, con conseguenze significative per chi soffre di allergie, in particolare per bambini affetti da asma e anziani con problemi respiratori.
Questo fenomeno è causato dalla riduzione dei giorni di gelo, che permette alle piante di crescere e produrre pollini per un periodo più lungo.
Quanto più lunga è la stagione dei pollini?
Gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (Siaaic) spiegano che la stagione dei pollini si è allungata di oltre un mese e mezzo. I pollini arrivano fino a 25 giorni prima in primavera e si protraggono circa 20 giorni in autunno. Questi cambiamenti sono dovuti a un aumento dei giorni senza gelo, con il 2023 che ha visto un incremento di 10 giorni rispetto alla media del trentennio 1991-2020.
Quali sono le conseguenze per la salute, in particolare per gli anziani?
Il rischio di decessi legati all’esposizione ai pollini è aumentato notevolmente tra gli anziani con malattie respiratorie croniche. In particolare, si segnala un aumento del 116% del rischio di mortalità in questa fascia di popolazione.
Perché il riscaldamento globale aumenta la produzione di pollini?
Il riscaldamento globale non solo allunga la stagione dei pollini, ma ne aumenta anche l’intensità. Le alte concentrazioni di CO2 nell’aria, causate dall’inquinamento, favoriscono la produzione di pollini nelle piante. Secondo una ricerca americana del 2022, la produzione di pollini potrebbe aumentare fino al 200% entro la fine del secolo.
Cosa si può fare per ridurre l’impatto dei pollini nelle città?
Gli esperti della Siaaic suggeriscono alcune soluzioni per limitare la presenza di pollini nelle aree urbane senza compromettere il verde pubblico. Tra le proposte ci sono la scelta di piante che producono meno pollini, la gestione del verde pubblico durante le ore notturne e la falciatura nei giorni con poca ventilazione.
Perché le terapie per le allergie devono durare più a lungo?
Poiché la stagione dei pollini è più lunga e intensa, i sintomi delle allergie respiratorie diventano più gravi e persistenti. Per questo motivo, le oltre 10 milioni di persone che soffrono di allergie in Italia sono costrette a prolungare le terapie per affrontare la durata e l’intensità dei sintomi.