Il consumo di alimenti ultra-processati e l’invecchiamento precoce

Il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è stato già associato a malattie come diabete, ipertensione e obesità. Tuttavia, recenti studi suggeriscono un altro rischio che finora è stato poco esplorato: l’accelerazione dell’invecchiamento biologico.

Chi mangia regolarmente grandi quantità di questi alimenti potrebbe andare incontro a una senescenza precoce delle cellule, con effetti misurabili sull’età biologica dell’organismo. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato da fattori ancora poco chiari, ma i dati scientifici iniziano a emergere.

Lo studio italiano sul legame tra alimenti ultra-processati e invecchiamento

Un’importante ricerca condotta in Italia ha evidenziato come una dieta ricca di alimenti ultra-processati possa influire sul processo di invecchiamento. Pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, lo studio è stato realizzato dagli epidemiologi dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, che stanno coordinando il grande studio Moli-sani. Questo progetto, iniziato nel 2005, coinvolge migliaia di persone e si concentra sullo studio degli effetti della dieta e dello stile di vita.

Dettagli dello studio e metodologia

Lo studio ha coinvolto circa 25.000 partecipanti, ai quali è stato somministrato un questionario dettagliato sui loro consumi alimentari. In particolare, è stata valutata la quantità di alimenti ultra-processati consumati, seguendo la classificazione NOVA. I ricercatori hanno quindi analizzato i campioni di sangue raccolti, monitorando 36 marcatori biologici legati all’età biologica dell’individuo. Questi indicatori sono stati confrontati con l’età anagrafica dei partecipanti per determinare eventuali discrepanze.

I risultati dello studio: l’invecchiamento biologico accelerato

I risultati hanno mostrato che chi consuma elevate quantità di alimenti ultra-processati, che rappresentano circa il 10% del peso totale giornaliero del cibo e il 18% delle calorie, ha un’età biologica superiore di 0,7 anni rispetto all’età anagrafica. Questo effetto era meno pronunciato nei partecipanti che seguivano in modo adeguato la dieta mediterranea, che ha mostrato di ridurre in parte l’accelerazione dell’invecchiamento, attenuando il divario tra l’età biologica e quella anagrafica.

Il consumo di alimenti ultra-processati e l'invecchiamento precoce
Blurred supermarket aisle with colorful cereal boxes on shelves, representing grocery shopping and consumer choices

I fattori dietro l’invecchiamento precoce

Le cause di questo invecchiamento accelerato legato ai cibi ultra-processati non sono ancora del tutto chiare. Secondo Simona Esposito, responsabile dello studio, le alte concentrazioni di grassi saturi, zuccheri e sale giocano un ruolo, ma non è tutto. Alcuni alimenti ultra-processati, come yogurt aromatizzati e pane confezionato, potrebbero non essere necessariamente dannosi sotto il profilo nutrizionale, ma l’aggiunta di additivi e ingredienti come gli idrolisati proteici e i grassi idrogenati potrebbe contribuire all’accelerazione del processo di invecchiamento.

L’effetto delle lavorazioni industriali e della plastica

Marialaura Bonaccio, nutrizionista coinvolta nello studio, suggerisce che i processi industriali alterano in profondità la struttura degli alimenti, con conseguenze sul metabolismo del glucosio e sul microbiota intestinale. Inoltre, molti cibi ultra-processati sono confezionati in plastica, un materiale che può rilasciare sostanze tossiche che finiscono per migrare nel cibo, aumentando i rischi per la salute.

Le implicazioni per le politiche sanitarie

Licia Iacoviello, responsabile dell’unità di epidemiologia dell’Università LUM di Bari, sottolinea che i risultati dello studio dovrebbero essere presi in considerazione dalle autorità sanitarie. È importante che le raccomandazioni nutrizionali includano limiti chiari sul consumo di alimenti ultra-processati, per consentire alle persone di fare scelte alimentari più consapevoli.

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